IL SERVIZIO AL CLIENTE “CALZA” COL MODELLO ORGANIZZATIVO E DISTRIBUTIVO DI SCARPE & SCARPE

20 giugno 2016

E-commerce, gamma prodotti e servizio al cliente. È così che Scarpe & Scarpe SpA ha aperto il nuovo hub in Toscana per gestire in modo coordinato e in maniera più efficace la complessità della propria rete distributiva.

Scarpe & Scarpe SpA è leader in Italia nella distribuzione di calzatura, abbigliamento, accessori e valigeria. Una importante realtà imprenditoriale del tessuto economico italiano che ha iniziato la sua attività negli anni cinquanta in Piemonte e Valle d’Aosta. Oltre sessanta anni di attività in sviluppo continuo sul territorio nazionale che ha portato nel 2012 a un network di 111 punti vendita costituendo di fatto la leadership del settore nel mercato italiano. Il fatturato annuale dell’azienda sfiora i 280 milioni di euro e il numero di paia / pezzi che escono durante l’anno tocca i 10 milioni di unità attraverso un sistema di trasporto dedicato in grado di ottimizzare le consegne ai punti vendita locali garantendo finestre di scarico definite e pianificate con cadenza settimanale. La piattaforma logistica sita in Borgaro Torinese (TO) e partita nel 2008 si è trovata da subito a fronteggiare ciò che in tutto il mondo è esplosa come la peggiore crisi economica dagli anni ’20 e a dover affrontare una nuova sfida: rivedere i processi, introdurne di nuovi, gli impatti con la struttura e la fidelizzazione del cliente. A distanza di quattro anni vediamo come sta andando.

SUPPLY CHAIN E ORGANIZZAZIONE
Tutta l’organizzazione, a partire dagli acquisti delle collezioni alla distribuzione locale passando attraverso allo stoccaggio e alle lavorazioni, viene gestita internamente. Il negozio che si presenta al cliente finale multi brand abbraccia nella proposta tutte le categorie merceologiche proprie del comparto retail di appartenenza con un’integrazione che consente all’esposizione di stare al passo con il modello stagionale e ne permetta di leggere i trend giorno per giorno. Le collezioni, gli stili, i campionari vengono definiti e sviluppati nei canonici sei / otto mesi prima dell’inizio della stagione e il prodotto arriva a magazzino dov’è personalizzato e stoccato per la successiva uscita in distribuzione a punto vendita. Il magazzino e tutte le fasi di attraversamento prodotto fino alla consegna finale al negozio sono totalmente tracciate in radio frequenza che garantisce, a partire da un WMS personalizzato alla struttura e implementato in proprio, di certificare tutto il flusso di filiera in qualità e quantità.

LA NUOVA SFIDA
Ciò che caratterizza il ciclo di vita dei prodotti; la bassa prevedibilità della domanda e l’aumento sempre più frenetico e convulso della tendenza all’acquisto a impulso caratterizzato dalle condizioni meteorologiche, da eventi non prevedibili, da decisioni prese all’ultimo momento di fronte al prodotto esposto in negozio impone e ha imposto strategie di visibilità sempre più penetranti e un modello di supply chain sempre più efficace, efficiente e in grado di dare risposte veloci con una flessibilità operativa costantemente ridefinita e “calzata” al mercato.

IL NUOVO APPROCCIO
Il Kaizen è stata la leva che ha spinto l’azienda nel ricercare possibili alternative organizzative. Traendo spunto dal TFM (Total Flow Management) ci si è spinti nella ricerca di un nuovo modo di ripensare le operations seguendo quelli che sono i canoni del pull flow calato in un contesto commerciale distributivo quindi meno propriamente produttivo. La richiesta reale del cliente finale è diventato il primo dei paradigmi del modello unito al coinvolgimento e valorizzazione di tutte le risorse con cui si è lavorato e si continua a lavorare per acquisire la consapevolezza dei “muda” e la ricerca dell’eliminazione degli stessi. Ma vediamo in dettaglio un cenno ai principi base del Kaizen rimodellati sull’organizzazione dell’Azienda.

La qualità, la catena cliente-fornitore. Pur essendo legata al made in Italy, Scarpe & Scarpe ha negli anni bilanciato gli acquisti approvvigionandosi nei paesi a basso costo di mano d’opera e ciò ha costituito la prima spinta all’apertura si una seconda piattaforma distributiva a ridosso del porto di Livorno dove si è deciso di far arrivare il 100% delle importazioni. Avvalendosi di un magazzino doganale si è migliorato l’approccio al controllo qualità dei prodotti addirittura prima di nazionalizzarli e di immetterli sul mercato discriminando anche il periodo migliore per immetterli.

Orientamento al Gemba. Si è dato particolare risvolto al magazzino coinvolgendo gli operatori interni ed esterni cambiando al meglio il loro metodo di lavoro nei confronti del risultato finale: la spedizione e l’arrivo in negozio. Si è ridisegnato il processo realizzando nuove idee con follow up continui per consolidare le nuove metodologie. La sede e il magazzino principale situato a Borgaro Torinese iniziavano a “soffrire” la lontananza con le aperture di nuovi negozi, in crescita nel centro e sud Italia. L’apertura di un secondo magazzino in grado di ricevere tutte le importazioni e di servire i negozi del nordest, centro e sud Italia è stata la chiave vincente per sviluppare una risposta rapida sugli obiettivi di replenishment legati sia alle vendite sia alle consegne e agli obiettivi di stock in negozio nei diversi periodi dell’anno e della stagione di riferimento accorciando e garantendo l’approvvigionamento “master” entro i primi tre giorni della settimana permettendo agli addetti la totale sistemazione dei prodotti entro il week end. L’implementazione del canale Ecommerce ha permesso ancora di più di avvicinarsi al cliente finale dando la possibilità di trovare sul sito aziendale (www.scarpescarpe.eu) gran parte del catalogo spesso legato a promozioni di vendita. La fidelizzazione al cliente attraverso una card che segue l’acquirente in ogni suo acquisto ha completato il cerchio.

Eliminazione dei muda. Lo stock gestito su sue piattaforme si è allineato all’immissione e alla domanda ed è stato cadenzato con la regolarità delle partenze dai fornitori. Le spedizioni dal Far East utilizzano come driver primario la nave, le tratte sono legate a lunghi lead time e la ricerca di efficienze di acquisto in un ambito di produzione locale non proprio richiede un controllo di qualità accurato sia negli aspetti qualitativi sia negli aspetti legislativi. Per tale controllo ci si avvale di un’area doganale all’interno del magazzino dove il prodotto più sensibile viene vagliato prima di nazionalizzarlo e metterlo in vendita. Lo stock o più propriamente il prodotto in vendita nel negozio segue una richiesta di replenishment di tipo push / pull. La distribuzione primaria a negozio è fatta a collo / numerata ed è di tipo push. Il punto vendita ha il primo immesso di un prodotto nuovo legato ad una formula per calzata (taglia) in cui vengono privilegiate in quantità le taglie meglio vendute riferite all’articolo inviato. L’approvvigionamento successivo è gestito a taglia singola e di tipo pull, ciò garantisce reattività e velocità di replenishment periferico con cut off giornalieri sugli articoli sotto scorta. La generazione dell’invenduto di stagione è visto e vissuto come uno dei più pesanti “muda” esso è richiamato a magazzino e riposizionato deprezzato nel network distributivo e/o in corner outlet dedicati. La gestione e il controllo del costo dei trasporti e quindi la misura dei lead time è impattante sull’organizzazione dell’azienda ed è per questo che la terziarizzazione delle tratte ai vari vettori è definita e sotto controllo direttamente dall’azienda attraverso la direzione Logistica.

Valorizzazione delle persone. Si è data e si dà tanta enfasi al coinvolgimento delle persone nelle attività di miglioramento, le nuove metodologie di lavoro che consentono di aumentare e migliorare la qualità del servizio al cliente trovano l’aspetto più importante nel lavoro in team e nella crescita professionale.

Processo e risultati. L’attenzione al “come” ha portato ai risultati. Il miglioramento dei dettagli, l’assorbimento della variabilità del comportamento sull’acquisto da parte del cliente finale è completato dall’utilizzo di una complessa intranet aziendale che permette di dare una rapida risposta all’esigenza di una richiesta di un prodotto in rottura di stock o mancante rendendo disponibile il prodotto da magazzino centrale o da altro negozio utilizzando una catena di fornitura rapida e corta.

In conclusione possiamo affermare che la revisione del processo ha dato e sta dando buoni risultati. La distribuzione è “tirata” dai negozi con a complemento l’invio della nuova collezione, le previsioni di immesso seguono distribuzioni su serie storiche mixate con gli effetti “moda” dettati dal settore e dal periodo, il tempo di attraversamento del prodotto lungo la “chain” si è considerevolmente abbattuto con la creazione fisica di flussi dedicati a un singolo pezzo / paio, un singolo pallet, un singolo container. Lo spirito Kaizen è ormai radicato e il miglioramento lo si ricerca ogni giorno e in ogni direzione.

IL MAGAZZINO DOGANALE IN “STRINGHE”
Il deposito doganale è un regime doganale sospensivo mediante il quale è possibile detenere merci non comunitarie senza che le stesse siano soggette al pagamento dei diritti all’importazione. Le merci vincolate a tale regime doganale possono formare oggetto di manipolazioni usuali volte a garantirne la conservazione a migliorarne la presentazione o la qualità commerciale o a prepararne la distribuzione o la rivendita. La funzione del deposito è quella di agevolare le attività economiche consentendo agli operatori di detenere la merce non comunitaria differendo nel tempo il pagamento dei dazi e delle fiscalità nazionali e derogando ad eventuali misure di politica commerciale rinviando gli adempimenti economici al momento dell’effettivo utilizzo, permettendo l’approvvigionamento di prodotto nei momenti favorevoli e di sopportare l’onere economico dei diritti quando effettivamente si utilizza o si vende la merce.

I NUMERI PIU’ SIGNIFICATIVI
– Mq di magazzino coperti: 30.000. scoperti 15.000
– articoli gestiti a rotazioni sulle stagioni per anno: 20.000
– paia / pezzi gestiti all’anno in ingresso e in uscita: 10.000.000
– Teu in arrivo all’anno: 1.000, oltre a tutti gli ingressi su gomma

L’OUTSOURCER IN TOSCANA: DUOLOGICA SRL
Duologica Srl è una realtà giovane che opera nel settore dei servizi logistici dal 2008.
Le piattaforme operative sono concentrate nella zona industriale di Gello di Pontedera e zone limitrofe, in provincia di Pisa, in prossimità della superstrada che collega il porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa a Firenze (FI-PI-LI). Il porto di Livorno dista circa 25 km. Le piattaforme si sviluppano per un totale di circa 30mila mq coperti con circa 20mila mq di aree di servizio scoperte e sono suddivise per settore merceologico.
Tutte le piattaforme sono dotate di WMS proprietario e/o interfacciato con WMS cliente. I magazzini sono dotati di impianti in radio frequenza e portapallet conformi alle normative di sicurezza così come tutti gli impianti a corredo. Orientata al settore calzaturiero e a più largo spettro al fashion, l’azienda sposa l’esigenza della tempestività dell’evasione ordini unita a un’ampia gamma di item gestiti giornalmente, circa 10.000, con altrettante spedizioni garantendo cut off e invii giornalieri puntuali.
Duologica Srl ha aderito al Polo di Innovazione della filiera della moda, istituzione della Regione Toscana, che si propone come motore per l’innovazione tecnicoeconomica dei settori produttivi relativi al comparto delle calzature, pelletterie ed abbigliamento proponendosi come soggetto di riferimento per lo studio, lo sviluppo e l’applicazione delle procedure operative in RFID in ambito fashion.

Articolo pubblicato su Logisticamanagement.it